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Secondo il nuovo rapporto Futurae – Programma imprese migranti, realizzato da Ministero del Lavoro e Unioncamere, al 30 giugno 2025 le imprese guidate da cittadini stranieri in Italia hanno raggiunto quota 678.004 unità, pari a circa il 10,7% del totale nazionale.

Un dato in crescita dell’1,7% rispetto al 2024 e del 6% rispetto al 2021, che conferma la vitalità dell’imprenditoria migrante a fronte della flessione delle imprese italiane (-5% nello stesso periodo).

I settori trainanti

A trainare l’andamento positivo sono soprattutto:

  • Costruzioni (+3,2% annuo)
  • Agricoltura (+3,7%)
  • Manifatturiero (+1,1%)

Il commercio resta il comparto più rappresentativo, con oltre 275 mila imprese, segnando un lieve recupero (+0,1%).

La geografia dell’imprenditoria straniera

Il primato resta al Nord Ovest (32% del totale), con la Lombardia come regione leader (+3,6% in un anno).
Sul fronte provinciale, Prato si conferma al primo posto con un’incidenza record del 32,7% delle imprese registrate, seguita da Trieste (20%) e dalla novità Imperia (18,2%).

Le comunità più attive

Tra le imprese individuali, i titolari provengono in prevalenza da:

  • Marocco, Romania e Cina (34% del totale)
  • Albania, Bangladesh e Pakistan (19%)
  • Egitto, Nigeria e Senegal (11%)

I marocchini risultano più presenti nel commercio, i romeni nelle costruzioni, mentre i cinesi si distinguono per la forte concentrazione nel manifatturiero e nei servizi ricreativi.

Un motore di sviluppo e integrazione

La crescita dell’imprenditoria straniera rappresenta un elemento centrale per il tessuto economico italiano, capace di generare lavoro, innovazione e coesione sociale.
Come ANOLF, continueremo a sostenere queste realtà imprenditoriali e i percorsi di integrazione, promuovendo al tempo stesso il dialogo tra comunità migranti e territorio.

👉 Per approfondire i dati: Dashboard interattiva imprese migranti.