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Il 20 giugno ricorre la Giornata mondiale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite a partire dal 2001, cinquantesimo anniversario della Convenzione sullo statuto dei rifugiati approvata dall’Assemblea generale della stessa Onu. 

A tutto oggi, con oltre 60 Paesi in tutto il mondo impegnati in guerre e rivolte, il numero dei rifugiati è altissimo e in continua crescita, più della metà dei profughi sono bambini.

Analogamente all’aumento delle persone in fuga da guerre, l’Ue ha cominciato ad alzare muri sempre più alti, di confini sempre più militarizzati e accordi intrapresi con Paesi terzi per frenare i flussi migratori.

Nella Giornata Mondiale del Rifugiato, l’ANOLF ribadisce come da anni lavora per il rispetto del diritto all’accoglienza sancito dalle convenzioni e dai trattati internazionali. Salvare le vite umane è un principio costituzionale oltre che un dovere universale e viene prima di ogni cosa.

L’accesso all’asilo – continua ANOLF – è fondamentale ma la protezione si manifesta concretamente solo attraverso un processo equo di integrazione sociale ed economica nel paese di accoglienza. Trovare asilo, infatti, è solo l’inizio: una volta

fuori pericolo, i rifugiati hanno bisogno di opportunità per superare i traumi, crescere il proprio talento, formarsi, lavorare e contribuire al paese che li ha accolti.

In occasione di questa giornata rinnoviamo l’appello nei confronti dell’Ue e i suoi Stati membri a: superare i meccanismi del regolamento UE di “Dublino”, stanziare finanziamenti per i paesi che accolgono i rifugiati, offrire canali sicuri e legali ai richiedenti asilo.

La nostra missione è da sempre stata di non allontanarci dai bisognosi. I rifugiati scappano perché non hanno scelta e dobbiamo scegliere di aiutarli con tutti i mezzi a disposizione. Certamente come ANOLF, proseguiamo con impegno e dedizione il nostro lavoro di accoglienza, ascolto e mediazione culturale nelle sedi dell’associazione presenti in tutto il territorio nazionale.

Il Presidente Nazionale ANOLF

Mohamed Saady