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Il nuovo Rapporto dell’Inapp mira a favorire il confronto a livello Europeo dei dati sull’integrazione

Con la crescita della pressione migratoria degli ultimi decenni e il carattere di stabilizzazione che ha assunto la presenza della popolazione migrante nei Paesi europei, la misurazione dei livelli di integrazione, anche in ottica comparata, è divenuta un ambito di indubbio interesse per le politiche pubbliche e per le scienze sociali ed economiche. Il Rapporto “Indicatori di integrazione dei cittadini con background migratorio residenti in Italia” realizzato da Inapp  e presentato oggi a Roma, mira a contribuire a superare il deficit di analisi che connota la reportistica istituzionale del nostro Paese su questo tema, rendendone poco agevole la comparazione a livello internazionale.
Il Rapporto, realizzato nell’ambito di un Accordo di Programma siglato nel 2021 con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, vuole anche rispondere a  quanto previsto dal  Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027, nell’ambito del quale la Commissione Ue  ha invitato gli Stati membri ad elaborare un “quadro di valutazione” comune delle politiche di integrazione al fine di sostenere il confronto tra i paesi, l’identificazione dei settori in cui sono necessari progressi e lo scambio di buone pratiche”.

Il Rapporto si compone di una prima sezione descrittiva delle condizioni sociodemografiche della popolazione di origine straniera sulla base di indicatori definibili come strutturali (Composizione della popolazione immigrata, Età, Incidenza della popolazione immigrata, Cittadini stranieri residenti, Durata della permanenza, Nuovi ingressi) e quattro sezioni relative a specifici domini di integrazione (Istruzione, Lavoro, Condizione di vita e salute, Cittadinanza e senso di appartenenza. Le tabelle relative a ciascun indicatore sono accompagnate da commenti sintetici che ne evidenziano gli aspetti più salienti.

Ciascuna sezione è corredata da approfondimenti tematici legati a fenomeni ritenuti di particolare interesse. Due riguardano la popolazione giovanile, affrontando l’uno il tema dell’abbandono scolastico e l’altro la condizione dei giovani che non studiano e non lavorano. Altri tre approfondimenti sono collegati ai fenomeni legati al processo di stabilizzazione della popolazione immigrata e, nello specifico, analizzano le acquisizioni di cittadinanza, la partecipazione all’elettorato attivo passivo e gli aspetti sociali e demografici dell’invecchiamento.

Chiudono il rapporto un focus sulle specifiche condizioni di integrazione dei cittadini dei paesi terzi, con riferimento al lavoro e ad alcuni aspetti collegati al grado di benessere e senso di appartenenza, e le considerazioni conclusive.

Fonte: www.inapp.gov.it – www.integrazionemigranti.gov.it