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L’ANOLF Nazionale attraverso i suoi sportelli territoriali e regionali presenti in tutta Italia, segnala ritardi nei rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno, le regolarizzazioni, le emersioni e le conversioni. Un disagio per molte famiglie di origini immigrate, lavoratori, studenti e pensionati.

“Sono migliaia i migranti che vivono in Italia – segnala l’ANOLF – costretti a una lunga e disumana attesa per formalizzare le loro richieste agli uffici immigrazione delle questure”.

Le tempistiche superano in media i sette mesi, determinati dalla carenza di personale degli uffici immigrazione delle questure di tutta Italia e dal volume di lavoro arretrato con conseguenze che coinvolgono non solo i cittadini immigrati, le loro famiglie ma anche gli stessi datori di lavoro che sono in attesa di regolarizzare le istanze di emersione e decreto flussi. 

“Condizione che relega migliaia di cittadini migranti a uno stato di invisibilità e precarietà”.

La mancanza di documenti, conseguenti a questa situazione burocratica farraginosa, rischia di danneggiare molte famiglie, come i pensionati che spesso si ritrovano sospese le pensioni finché i parametri di aggiornamento del soggiorno non vengono debitamente presentati presso istituti previdenziali, per gli studenti non europei costretti a rinunciare alle gite scolastiche in paesi UE o per i genitori che aggiornano il titolo di soggiorno per inserire i figli minori e che non possono recarsi al loro paese d’origine perché rischiano di non poter rientrare in Italia.

Oltre alle tante persone che si rivolgono quotidianamente ai nostri sportelli ANOLF per segnalare e chiedere supporto per tale disagio, ricordiamo anche i numerosi datori di lavoro che si trovano in difficoltà con la gestione contrattuale dei lavoratori migranti. Le stesse agenzie interinali, faticano ad accettare curriculum di lavoratori con un permesso di soggiorno scaduto da mesi. C’è poi la situazione paradossale degli studenti universitari stranieri che ogni anno, per chiedere il permesso di soggiorno per motivi di studio aspettano oltre i nove mesi, ottenendo un documento che ha una validità di meno di un anno e che al momento del rilascio è ormai prossimo alla scadenza.

Per queste ragioni sono diverse le strutture ANOLF che attraverso i referenti dell’associazione, in questi mesi, continuano a segnalare centinaia di casi chiedendo colloqui con i Questori nel tentativo di trovare una soluzione.

Nelle prossime settimane, l’ANOLF insieme ai referenti territoriali svilupperà un momento di riflessione ed aggiornamento per le azioni da mettere in campo a contrasto di queste gravi criticità. L’obbiettivo è trovare una strada che restituisca alle persone che si rivolgono a noi e a tutti cittadini, il diritto di ottenere un permesso di soggiorno nei giusti tempi a garanzia del lavoro, dello studio e della mobilità.